I Comuni possono valorizzare gli spazi verdi in maniera mirata, ad esempio gestendo in modo seminaturale o migliorando gli spazi comunali (semina di prati fioriti, impianto di siepi, acque stagnanti). Nel caso di superfici sotto contratto di affitto è possibile integrare requisiti vincolanti relativi ad aspetti rilevanti dal punto di vista della biodiversità. Determinando specifiche direttive negli strumenti di pianificazione del territorio è possibile fissare requisiti concreti per la promozione della biodiversità a diversi livelli (ad esempio pianificazione direttrice comunale, pianificazione d’utilizzazione, linee guida per piani di sistemazione, completamento della procedura per l’autorizzazione edilizia). I Comuni, infine, possono stabilire incentivi per proprietari privati affinché valorizzino ecologicamente le superfici in loro possesso.
La gestione seminaturale e la valorizzazione di spazi verdi comunali consentono di salvaguardare e creare habitat rilevanti dal punto di vista della biodiversità.
Migliorare lo stato di salvaguardia delle popolazioni di specie autoctone, in particolare di quelle prioritarie a livello nazionale, e combattere per quanto possibile la loro estinzione. Preservare la diversità genetica.
Le superfici permeabili negli insediamenti sono particolarmente ricche di specie. Per molte di esse, inoltre, questi spazi sono diventati importanti habitat di sostituzione. Promuovendo la creazione di elementi seminaturali negli insediamenti è possibile fornire un importante contributo alla conservazione della biodiversità.